La Psicologia dello Sport è una specializzazione della Psicologia relativa a tutte le discipline dell’ambito sportivo.
Sono diverse e molteplici le discipline che confluiscono in questo orientamento di pensiero: quando si parla di Psicologia dello Sport, infatti, si sta parlando anche di medicina, sociologia, filosofia, psichiatria, riabilitazione, educazione fisica, educazione alimentare, Mental Coaching e tanto altro ancora!
L’approccio multidisciplinare permette alla Psicologia dello Sport di prendersi cura dei diversi attori del mondo sportivo (ad es. atleti, allenatori, squadre, tifoserie, arbitri, dirigenti) in maniera integrata. L’atleta, come attore protagonista, viene considerato dalla psicologia dello sport, in un’ottica olistica e quindi non solo in relazione a motivazioni, attitudini, abilità e capacità tecniche, ma anche in merito a insicurezze, conflitti, paure, eventuali patologie, affetti, emozioni, sentimenti, pensieri, nei diversi contesti di vita, sportivi e non.
L’applicabilità della Psicologia dello Sport è molto eterogenea. Ciò che maggiormente la caratterizza e la contraddistingue dalle altre discipline umanistiche legate allo Sport (Counseling, Coaching, Sociologia, Antropologia, ecc.) è l’utilizzo di strumenti standardizzati e specifici di orientamento sportivo e non, che richiedono un’interpretazione strutturata; sono in grado di valutare gli aspetti di personalità, schemi relazionali, eventuali sintomatologie patologiche, permettendo una diagnosi psicologica oltre che dell’atleta, della persona.
La Psicologia dello Sport si muove in tre aree specifiche di intervento:
- L’area sperimentale: relativa a studi e ricerche di psicologia dello sport legati all’apprendimento motorio (neuroni specchio), alla psicomotricità, allo studio della personalità dell’atleta e delle sue motivazioni, allo studio della squadra intesa come un gruppo con proprie leggi e dinamiche interne; all’ansia pre-agonisica e da stress, alla frustrazione e depressione reattiva e infine al frequente abbandono dell’attività sportiva e agonistica da parte degli adolescenti.
- L’area applicativa: in cui psicologia dello sport significa diagnosi – protocollo – intervento. In questo caso la psicologia dello sport prevede l’utilizzo di tecniche psico-fisiche di rilassamento e di attivazione; allenamento mentale (mental training: goal setting, visualizzazione, training autogeno, self-talk, ipnosi, ecc.) e allenamento ideo-motorio. Rientrano in quest’area anche tutti gli interventi rivolti al recupero dell’atleta infortunato, agli atleti in burn-out, agli sportivi a fine carriera e ai disturbi dell’alimentazione.
- L’area didattica: dove psicologia dello sport diventa sinonimo di informazione, formazione e conoscenza della psicologia dello sportivo. Vengono creati corsi ad hoc per tecnici, allenatori, arbitri, dirigenti, ecc. per trasmettere la conoscenza dei principi di base della psicologia generale, sociale, dell’età evolutiva e della comunicazione e gestione del gruppo. Ma anche un’attenzione al Parent Training (come “essere genitori di atleti”), al doping, ai disturbi psicopatologici sport/specifici.
Così come per la maggior parte della scienze umanistiche, anche nella Psicologia dello Sport l’obiettivo rimane sempre lo stesso: il benessere della persona.
Prometeo Coaching offre protocolli specifici di Psicologia dello Sport, associando ad essi le strategie del Coaching, in un’ottica relazionale orientata a far eccellere l’atleta.

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